Siamo nel 1992, tra maggio e
luglio. A Bari, come altrove, sono giorni di fuoco, fra agguati, uccisioni,
casi di lupara bianca. Quando arriva la notizia che un bambino, figlio di un
capo clan, è stato rapito, il maresciallo Pietro Fenoglio capisce che il punto
di non ritorno è stato raggiunto. Adesso potrebbe accadere qualsiasi cosa. Poi,
inaspettatamente, il giovane boss che ha scatenato la guerra, e che tutti
sospettano del sequestro, decide di collaborare con la giustizia. Nella lunga
confessione davanti al magistrato, l'uomo ripercorre la propria avventura
criminale in un racconto ipnotico animato da una forza viva e diabolica; da
quella potenza letteraria che Gadda attribuiva alla lingua dei verbali. Ma le
dichiarazioni del pentito non basteranno a far luce sulla scomparsa del
bambino. Per scoprire la verità Fenoglio sarà costretto a inoltrarsi in quel
territorio ambiguo dove è più difficile distinguere ciò che è giusto da ciò che
è sbagliato. Ambientato al tempo delle stragi di Palermo, "L'estate
fredda" offre uno sguardo pauroso sulla natura umana, ma ci regala anche
un protagonista di straordinaria, commovente dignità. E, alla fine, un inatteso
bagliore di speranza.
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