Vent'anni fa moriva sotto il
tunnel de l'Alma Lady Diana. Su di lei è stato scritto e detto di tutto,
scavando in veri e presunti gossip del suo privato. Come un interminabile
feulleiton, sempre più piccante di puntata in puntata. Mai però si è svelato il
suo lato più intimo, la luce che ne ha guidato i passi, portandola dalla
collera e dalla paura in cui era precipitata dopo la rottura con il principe
Carlo alla serenità sincera con cui aveva abbracciato grandi cause umanitarie
come la battaglia anti-mine, il sostegno agli ammalati di Aids, ai senzatetto,
ai bambini orfani e ammalati. C'è un cammino segreto che ha dato quiete alla
sua anima in pena. Per la prima volta questo libro, con una serie di
testimonianze inedite, ricostruisce l'evoluzione interiore della principessa,
in cui giocarono un ruolo fondamentale alcun grandi incontri. Il prologo fu
quello con Giovanni Paolo II nel 1985, di cui disse agli amici «è stato il
momento più sacro della mia vita, finora»; poi irruppe nella sua vita Madre
Teresa. L'amicizia con la Santa di Calcutta, articolatasi ben oltre i meeting
immortalati dai reporter, la toccò nell'intimo. E la spinse a un'altra visione
della vita, quella che la portò a mettere del tutto al servizio dei deboli e
degli ultimi la sua enorme ribalta mediatica. Quella che la spinse alla
tenerezza e all'aiuto dei sofferenti anche lontano dai media. Come raccontano i
suoi amici più cari. Proprio per questo e non per i suoi scandali la
"candela" della sua leggenda non si è mai spenta e Althorp è ancora
meta di continui pellegrinaggi di persone che ne hanno amato e ne ameranno
sempre il cuore generoso. Seguendo la vera parabola esistenziale di Lady D, si
comprendono anche le enigmatiche parole che le dedicò circa un anno dopo la sua
morte la mistica Natuzza Evolo. Parole in linea con il messaggio di santa
Teresa di Calcutta, scomparsa pochi giorni dopo l'amica Diana: «I poveri sono
la nostra salvezza».
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